Rebèl
Tra il 2005 ed il 2006 è nata, per iniziativa di alcuni ricercatori e conservatori attivi nei musei della regione, la Rete dei Musei e dei Beni Etnografici Lombardi (REBÈL) con lo scopo di attuare obiettivi comuni in campo scientifico, promozionale e didattico.
La rete Rebèl si è costituita attraverso l’accettazione da parte degli enti proprietari dei vari musei aderenti di un protocollo d’intesa che compendia le finalità dell’associazione.
Un patrimonio documentario di grande valore
L’idea di dar vita a Rebèl ha preso le mosse dalla constatazione che i musei etnografici lombardi possiedono un patrimonio documentario di grande valore scientifico e di notevole significato sociale, in virtù del lavoro di raccolta, di ricerca, di studio e di divulgazione che questi istituti hanno svolto negli anni e continuano a svolgere – spesso grazie all’opera fondamentale di appassionati e di personale volontario.
Alla creazione di Rebèl non è altresì estranea la coscienza della condizione di debolezza e di fragilità di questi musei rispetto a quelli dedicati ad altri beni culturali, come quelli archeologici, storici, artistici o scientifici, che dispongono di una tradizione di tutela più antica.
Collaborazioni
La Rete si giova tuttavia di rapporti scientifici con la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demo-Etno-Antropologici (SIMBDEA), con l’Associazione Italiana per le Scienze EtnoAntropologiche (AISEA) e con l’Associazione dei Musei Agroetnografici (AMA), con l’ Archivio della Comunicazione Orale (ACO) e l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS) della Regione Lombardia, oltre che con autorevoli centri universitari di ricerca e musei nazionali ed internazionali.
La Rete persegue i seguenti obiettivi: